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Chiese e moschee, confronti

Se si osserva la Cupola e l'interno della Sacrestia di Santa Maria delle Grazie a Milano, voluta nel 1463 dal colto mecenate e duca di Milano Francesco Sforza, terminata nel 1482,attribuita dalla storiografia a Donato Bramante, ma probabilmente eretta da Giovanni Antonio Amadeo, il cui nome èpresente in un contratto d'opera, si puó notare una forte analogia tra il romanico lombardo e le costruzioni a pianta centrale fatte erigere in epoca tardoantica da imperatori quali Teodorico(mausoleo di Ravenna) o Carlo Magno (cappella palatina di Aquisgrana); ma qui gli storici dell'architettura a nostro parere dimenticano di citare il classicismo gotico asturiano e le chiese a pianta centrale del nord della Spagna, visigote. Sappiamo che i visigoti venivano dalla Dacia, ed erano quindi di origini germaniche orientali. Sono evidenti rapporti diretti con il mondo tardo antico bizantino, nei tondi dei pennacchi delle volte e nefli stessi decori degli archi. Sopratutto dovremmo guardare all'Esarcato di Ravenna, dove si conserva il battistero degli Ariani in Santa Maria in Cosmedin, con un grande cerchio centrale in un ricco mosaico (sotto); quei simboli che erano stai introdotti dunque dal movimento culturale e religioso dell' Arianesimo nelle chiese dell'area ravennate e anche del Sacro Romano Impero carolingio, della cui influenza risentiva anche il regno delle Asturie.
 Sopra destra vediamo l'interno della Moschea Blu di Istambul, che mantiene caratteristiche bizantine antiche, affini al mondo ravennate, seppur portate alla scala magniloquente del XVII secolo, anno della sua costruzione; abbiamo visitato l'edificio nel 2010 (foto di Valentina Pica).




Analisi simili si possono fare per l'interno della Sagrestia Vecchia della Basilica di San Lorenzo a Firenze (sopra), opera di Filippo Brunelleschi, d'epoca anteriore a quella della chiesa milanese (terminata del 1428).
Lo schema di questa architettura magistrale del primo rinascimento venne ripresa da Michelangelo nella sua Sagrestia Nuova, inserita nella stessa basilica (1520-36), anche se lo scultore aretino seppe suddividere gli spazi mediante i ritmi degli ordini architettonici in modo plastico e innovativo.
Un altro paragone interessante tra il primo Rinascimento italiano e l'Oriente Medio è il confronto tra la Moschea di Omar, che fu costruita fra il 687 e il 691, nell'era degli Omayyadi, dal 9º Califfo, ʿAbd al-Malik ibn Marwān, e bellezze quali la cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze. La Moschea della Roccia di Gerusalemme è il piú antico tempio Ommayade del Islam, costruito da maestranze bizantine presenti nei territori orientali conqustati in Palestina. Sembrava che il mondo turco-arabo rivaliggiasse sin dai tempi antichi con il Pantheon di Roma e lo stesso prestigio della Chiesa, visto che nel '400 i turchi si spinsero ripetutamente alle porte della capitale dell'Impero d'Oriente, Costantinopoli, giungendo a conquistarla nel 1453.




Quindi agli inizi del '400, quando le cittá signorili italiane avevano acquisito un certo potere e la minaccia turca era forte, si dette un'importante incarico, all'architetto e scenografo fiorentino Filippo Brunelleschi di completare il Duomo di Santa Maria del Fiore aggiungendovi una cupola di dimensioni colossali, la cui costruzione non sembrava tecnicamente possibile, dato il diametro del tamburo.



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