Sopra destra vediamo l'interno della Moschea Blu di Istambul, che mantiene caratteristiche bizantine antiche, affini al mondo ravennate, seppur portate alla scala magniloquente del XVII secolo, anno della sua costruzione; abbiamo visitato l'edificio nel 2010 (foto di Valentina Pica).
Lo schema di questa architettura magistrale del primo rinascimento venne ripresa da Michelangelo nella sua Sagrestia Nuova, inserita nella stessa basilica (1520-36), anche se lo scultore aretino seppe suddividere gli spazi mediante i ritmi degli ordini architettonici in modo plastico e innovativo.
Un altro paragone interessante tra il primo Rinascimento italiano e l'Oriente Medio è il confronto tra la Moschea di Omar, che fu costruita fra il 687 e il 691, nell'era degli Omayyadi, dal 9º Califfo, ʿAbd al-Malik ibn Marwān, e bellezze quali la cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze. La Moschea della Roccia di Gerusalemme è il piú antico tempio Ommayade del Islam, costruito da maestranze bizantine presenti nei territori orientali conqustati in Palestina. Sembrava che il mondo turco-arabo rivaliggiasse sin dai tempi antichi con il Pantheon di Roma e lo stesso prestigio della Chiesa, visto che nel '400 i turchi si spinsero ripetutamente alle porte della capitale dell'Impero d'Oriente, Costantinopoli, giungendo a conquistarla nel 1453.
Quindi agli inizi del '400, quando le cittá signorili italiane avevano acquisito un certo potere e la minaccia turca era forte, si dette un'importante incarico, all'architetto e scenografo fiorentino Filippo Brunelleschi di completare il Duomo di Santa Maria del Fiore aggiungendovi una cupola di dimensioni colossali, la cui costruzione non sembrava tecnicamente possibile, dato il diametro del tamburo.
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